L'esperienza pluridecennale in diagnostica ecografica incontra l'innovazione

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Prevenzione e Diagnostica per Immagini si avvale di macchinari di ultima generazione per l’esecuzione di ecografie senologiche, addominali, tiroidee, dermatologiche, muscolo-scheletriche e dei tessuti molli.


Presso il centro si adoperano strumentazioni all’avanguardia che consentono di eseguire anche la valutazione multiparametrica del fegato con il sistema di Mach di Aixplorer® e la Shear Wave epatica e dei noduli mammari e tiroidei.

Shear Wave e Fibroscan


Nei pazienti con epatopatia, l’Elastosonografia “Shear Wave” consente di valutare l’elasticità del fegato, calcolando i valori di “Stiffness”, espressi in kiloPascal (kPa), per definire il grado di fibrosi epatica e correlarlo ad un valore numerico che può essere controllato periodicamente, solitamente ogni anno, per seguire l’evoluzione della malattia.


Recenti evidenze scientifiche dimostrano che l'Elastografia ShearWaveTM (SWE) rispetto al Fibroscan, che è il suo precursore, permette di differenziare in modo più accurato gli stadi iniziali di fibrosi epatica e pertanto ha un’efficacia superiore rispetto al Fibroscan. Prenota ora il tuo esame con tempi di attesa molto brevi.

  • Ecografia

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  • Indagine ecografica

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Valutazione della steatosi epatica


In caso di fegato grasso, è importante valutare il grado della steatosi epatica per effettuare una stadiazione precisa e non invasiva della patologia e per potere avere, nei successivi controlli, una valutazione sicura dell’𝙖𝙣𝙙𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙖𝙩𝙤𝙡𝙤𝙜𝙞𝙖.


Sappiamo infatti che la steatosi in stadio avanzato è all'origine di malattie del fegato più gravi come la fibrosi e la cirrosi.


Oggi grazie al sistema Aixplorer®, in uso nel nostro centro, è possibile quantificare il grasso nel fegato con valori numerici precisi e confrontabili nel tempo, come la velocità intraepatica del suono, il coefficiente di attenuazione e l'indice epato-renale (B-MODE RATIO), l'UGAP.

Quantificare la durezza del nodulo tiroideo sospetto: un'informazione in più per l'endocrinologo


𝙇’𝙚𝙡𝙖𝙨𝙩𝙤𝙨𝙤𝙣𝙤𝙜𝙧𝙖𝙛𝙞𝙖 consente di ottenere informazioni sulla durezza di un nodulo tiroideo.

Il principio di tale tecnica risiede nel fatto che la compressione con la sonda ecografica del tessuto da esaminare, produce una distorsione, minore per i tessuti duri e maggiore per i tessuti soffici; questa durezza può essere rilevata dall’ecografo tramite un software dedicato quantificando i valori di “𝗦𝘁𝗶𝗳𝗳𝗻𝗲𝘀𝘀”, espressi in kiloPascal (kPa).

I noduli tiroidei maligni presentano, di solito, una 𝗱𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲 rispetto al tessuto normale e ai noduli benigni.



Per questi motivi 𝗹’𝗲𝗹𝗮𝘀𝘁𝗼𝘀𝗼𝗻𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮 è uno dei migliori strumenti, non invasivi, per stimare il rischio di malignità della lesione nodulare e pertanto ridurre il ricorso agli agoaspirati tiroidei. Questa metodica può essere utilizzata anche per quei noduli che, sottoposti ad ago aspirato, hanno una diagnosi citologica incerta. Nel nostro centro, grazie al sistema Aixplorer®, oltre a valutare le caratteristiche morfologiche, ecostrutturali e di vascolarizzazione dei noduli tirodei, come accade in un esame Eco-Color-Doppler standard, effettuiamo lo studio elastosonografico delle lesioni nodulari sospette (la Shear Wave).

  • Ecografia

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Quantificare la durezza del nodulo tiroideo sospetto: un'informazione in più per l'endocrinologo


𝙇’𝙚𝙡𝙖𝙨𝙩𝙤𝙨𝙤𝙣𝙤𝙜𝙧𝙖𝙛𝙞𝙖 consente di ottenere informazioni sulla durezza di un nodulo tiroideo.

Il principio di tale tecnica risiede nel fatto che la compressione con la sonda ecografica del tessuto da esaminare, produce una distorsione, minore per i tessuti duri e maggiore per i tessuti soffici; questa durezza può essere rilevata dall’ecografo tramite un software dedicato quantificando i valori di “𝗦𝘁𝗶𝗳𝗳𝗻𝗲𝘀𝘀”, espressi in kiloPascal (kPa).

I noduli tiroidei maligni presentano, di solito, una 𝗱𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲 rispetto al tessuto normale e ai noduli benigni.

Per questi motivi 𝗹’𝗲𝗹𝗮𝘀𝘁𝗼𝘀𝗼𝗻𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮 è uno dei migliori strumenti, non invasivi, per stimare il rischio di malignità della lesione nodulare e pertanto ridurre il ricorso agli agoaspirati tiroidei. Questa metodica può essere utilizzata anche per quei noduli che, sottoposti ad ago aspirato, hanno una diagnosi citologica incerta. Nel nostro centro, grazie al sistema Aixplorer®, oltre a valutare le caratteristiche morfologiche, ecostrutturali e di vascolarizzazione dei noduli tirodei, come accade in un esame Eco-Color-Doppler standard, effettuiamo lo studio elastosonografico delle lesioni nodulari sospette (la Shear Wave).

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Ecografia dermatologica


Per valutare le patologie cutanee e sottocutanee è necessario utilizzare sonde ecografiche ad alta risoluzione e ad alta frequenza. Nell'ecografia dermatologica, infatti, si utilizzano sonde con frequenza da 13 a 50 Mhz (MegaHertz). Tanto maggiore è la frequenza, tanto più è ridotta la penetrazione degli ultrasuoni nel tessuto cutaneo e migliore la valutazione dei tessuti superficiali. Pertanto solo con sonde dedicate è possibile distinguere in ecografia i tre strati che costituiscono la cute: epidermide, derma e tessuto sottostante. Nel nostro centro eseguiamo ecografia dermatologica con sonda dedicata ad alta frequenza (da 6 a 20 Mhz).

Malattia epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD)


Attualmente è in corso un’epidemia silenziosa di Malattia epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD), una patologia caratterizzata da un accumulo di grasso epatico.

La MASLD è la patologia del fegato cronica più diffusa al mondo


Il 25% della popolazione mondiale è affetto da MASLD.

Il 73% dei pazienti con diabete mellito di tipo 2 ha la MASLD.

Il 18% dei pazienti affetti da diabete di tipo 2 ha la cirrosi epatica o la fibrosi epatica in stadio avanzato


La diagnosi di MALSD si basa sull’associazione tra steatosi epatica e almeno 1 di queste 5 alterazioni metaboliche: sovrappeso o obesità, diabete o alterata glicemia a digiuno, ipertensione arteriosa, ipertrigliceridiremia, basso colesterolo HDL.


MetALD (cioè malattia metabolica del fegato associata a consumo di alcol), individua una sottocategoria di individui con MASLD che bevono maggiori quantità di alcol.


In alcuni pazienti, la MASLD si evolve in Steatoepatite associata a disfunzione metabolica (MASH).


Se la MASLD non viene diagnosticata e trattata tempestivamente, i pazienti possono sviluppare cirrosi epatica irreversibile o MASH.


La MASH è caratterizzata non solo da steatosi epatica, ma anche da infiammazione lobulare e da danno degli epatociti, che porta ad un rischio di progressione in fibrosi (cicatrice) e può evolvere successivamente in cirrosi ed eventualmente nel cancro epatico.


La MASH è la seconda causa di ricorso a trapianto di fegato dopo l’epatite C ed è quella che sta crescendo più rapidamente.


Se individuata e trattata in fase precoce, la progressione della MASLD può essere arrestata, aiutando i pazienti a rischio a ridurre la quantità di grasso presente nel fegato. Dieta ed esercizio fisico sono i capisaldi della gestione dei pazienti affetti da MASLD.


L’evidenza suggerisce che una perdita di peso del 5% riduce la steatosi epatica; una perdita di peso del 7% porta alla risoluzione dell’infiammazione (MASH) e una perdita di peso di oltre il 10% può attualmente migliorare la fibrosi epatica.


Le Linee guida internazionali per la pratica clinica oggi raccomandano lo screening per la MASLD nell’ambito dei check-up di routine per i pazienti con diabete di tipo 2, obesità e sindrome metabolica.


Nel nostro centro è possibile sottoporsi ad analisi quantitativa della steatosi epatica, un metodo non invasivo che permette di quantificare il grasso nel fegato, ottenendo valori numerici precisi, affidabili e confrontabili nel tempo.


Nel nostro centro è possibile sottoporsi ad elastosonografia epatica shear wave, una metodica non invasiva che permette di valutare l’elasticità del fegato, stimandone il grado di fibrosi.

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Ecografia dermatologica


Per valutare le patologie cutanee e sottocutanee è necessario utilizzare sonde ecografiche ad alta risoluzione e ad alta frequenza. Nell'ecografia dermatologica, infatti, si utilizzano sonde con frequenza da 13 a 50 Mhz (MegaHertz). Tanto maggiore è la frequenza, tanto più è ridotta la penetrazione degli ultrasuoni nel tessuto cutaneo e migliore la valutazione dei tessuti superficiali. Pertanto solo con sonde dedicate è possibile distinguere in ecografia i tre strati che costituiscono la cute: epidermide, derma e tessuto sottostante. Nel nostro centro eseguiamo ecografia dermatologica con sonda dedicata ad alta frequenza (da 6 a 20 Mhz).

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